In questi ultimi mesi il mondo aziendale è purtroppo notevolmente cambiato, per certi aspetti però potremmo dire anche “migliorato”.
Uno di questi ad esempio è quello riguardante le trasferte aziendali e lo smart working: si è osservato un incremento di senso di responsabilità nel valutare, realisticamente, la necessità o meno di muoversi con l’auto.
In particolare, a tal proposito sono interessanti i risultati dello studio sulle flotte aziendali presentato al Fleet Motor Day, l’evento dedicato ai fleet e mobility manager, case automobilistiche e società di noleggio, promosso da Sumo Publishing insieme a Osservatorio Top Thousand e alle associazioni ANIASA e UNRAE che si è tenuto lo scorso giugno a Vallelunga.
Su un campione di 61 fleet e mobility manager di aziende nazionali e multinazionali, oltre 8 su 10 hanno dichiarato un cambiamento in atto nella gestione della flotta aziendale.
L’84% dei gestori evidenzia la riduzione del numero di trasferte – quindi meno viaggi lunghi – mentre il restante 16% ha segnalato un incremento degli spostamenti urbani.
L’ottimizzazione del numero di trasferte è perfettamente in linea con l’attenzione ai temi della sostenibilità sempre più crescente nelle aziende in termini, anche, di utilizzo di veicoli a basse e zero emissioni nei parchi-auto aziendali. Secondo il 12%, infatti, il numero di elettriche nelle proprie flotte è aumentato, mentre il 22% dichiara un incremento di veicoli ibridi.